Ritiro Dedicato GSE: cos'è, come funziona, quanto paga
- Il team di Energy Renovation Studio
- 5 giu
- Tempo di lettura: 4 min
Per gli impianti fotovoltaici che entrano in esercizio dopo il 29 maggio 2025, non è più possibile accedere al regime di Scambio sul Posto (SSP), che per più di 15 anni è stata la forma principale di incentivazione dell'energia immessa in rete.
È stato così avviato il passaggio di consegne tra Scambio sul Posto e Ritiro Dedicato, che è oggi la principale soluzione per monetizzare l’energia "in eccesso" prodotta da un impianto fotovoltaico e non autoconsumata dal produttore.
Ma come funziona il Ritiro Dedicato, o RID? Questo regime si basa su una procedura piuttosto semplice e trasparente: il produttore (per semplificare, il proprietario del fotovoltaico) cede al GSE l’energia elettrica generata dall’impianto, ricevendo in cambio un prezzo stabilito per ogni kWh venduto. È una modalità alternativa al mercato libero, caratterizzata da condizioni più snelle e con vantaggi significativi, in particolare per impianti di piccola e media dimensione; vediamo di seguito cos'è esattamente, e quanto paga.

Cos’è il Ritiro Dedicato del GSE?
Il ritiro dedicato del GSE (Gestore dei Servizi Energetici), permette ai produttori di energia di valorizzare la propria produzione attraverso una procedura di vendita molto più semplice rispetto alle altre modalità di mercato. Viene chiamato anche regime di cessione semplice e si basa sulla stipula di contratti con condizioni di massima trasparenza e facilità procedurale.
Il meccanismo prevede che l’energia immessa in rete sia ceduta al GSE, che riconosce un prezzo fisso per ogni kWh. È diventato molto popolare nell'era del 110, in quanto gli impianti fotovoltaici installati come intervento "trainato" con il Superbonus 110% potevano accedere solo al regime di Ritiro Dedicato, non allo Scambio sul Posto.
Come Funziona il Ritiro Dedicato?
Richiesta di Accesso: Al momento della connessione dell'impianto alla rete (o in un momento successivo, se ad esempio l'impianto è già connesso ma ha un contratto di Scambio sul Posto in scadenza), il produttore può presentare domanda di accesso al regime di ritiro dedicato. La procedura è pensata per essere accessibile, soprattutto per impianti di piccola e media dimensione: se la richiesta è contestuale all'installazione, basta barrare la voce "Ritiro Dedicato" sulla modulistica per la connessione dell'impianto alla rete.
Produzione di Energia: Una parte dell'energia prodotta dall'impianto fotovoltaico viene utilizzata direttamente dal produttore, per alimentare i suoi consumi e/o un eventuale sistema di accumulo. In alcuni casi, l'impianto produce più energia di quanta ne venga utilizzata: quell'energia non viene sprecata, ma viene immessa in rete.
Cessione e Ricavi: L’energia "in eccesso" immessa in rete, viene ceduta al GSE, che compensa il produttore con un prezzo determinato per ogni kWh. Purtroppo, il prezzo che il GSE riconosce al produttore è in genere molto inferiore rispetto al costo dell'energia in bolletta; inoltre, rientra nel reddito imponibile del produttore, e verrà quindi a tutti gli effetti tassato.
Compatibilità e Limitazioni: Il ritiro dedicato non è compatibile con il servizio di scambio sul posto, che ormai non è più accessibile per le nuove installazioni, ma si integra facilmente con altri incentivi e meccanismi di mercato: ad esempio, gli incentivi aggiuntivi disponibili per chi accede a una CER (Comunità energetica rinnovabile), incompatibili invece con lo Scambio sul Posto.
Quanto paga il Ritiro Dedicato?
Il prezzo riconosciuto ai produttori varia a seconda della tipologia di impianto e della regolazione applicata. Per gli impianti alimentati da fonti rinnovabili non incentivati e con potenza fino a 1 MW, e per gli impianti fotovoltaici incentivati fino a 100 kW, è possibile richiedere l’applicazione dei Prezzi Minimi Garantiti (PMG). Questi prezzi, stabiliti annualmente dall’Autorità di settore, prevedono tariffe specifiche per fonte e scaglione di produzione, offrendo un minimo certo di remunerazione; si possono consultare direttamente sul sito del GSE, nella sezione Documenti ("Prezzi Minimi Garantiti 2025"). Inoltre, i PMG prevedono un’operazione di conguaglio annuale: se i prezzi di mercato sono più vantaggiosi rispetto ai PMG, il saldo viene riconosciuto al produttore, garantendo così la massima remunerazione possibile.
Per tutti gli altri impianti, come quelli superiori a 1 MW o incentivati con tariffe onnicomprensive, il prezzo applicato è il Prezzo Zonale Orario (PO), che si forma sul mercato elettrico e varia in funzione dell’ora e della zona di produzione (si veda, sempre sul sito del GSE, "Prezzi Medi Mensili per Fascia Oraria e Zona di Mercato 2025").

Quando e come paga il GSE il compenso da Ritiro Dedicato?
Il GSE eroga mensilmente il pagamento dell’energia venduta. L’importo relativo all’energia immessa nel corso di un mese viene pubblicato entro il 25 del mese successivo, accompagnato dalla proposta di fattura che il produttore, se si tratta di un'azienda, dovrà verificare e confermare. Ad esempio, il compenso per marzo verrà pubblicato entro il 25 di aprile; da notare però che, se l'impianto è stato appena connesso alla rete, potrebbero volerci 2-3 mesi per iniziare a ricevere i pagamenti, che sono sempre molto contenuti.
In conclusione: il Ritiro Dedicato nel 2025
In conclusione, se ti chiedi come funziona il ritiro dedicato e vuoi sfruttare al meglio la vendita dell’energia prodotta dal tuo impianto, questa modalità rappresenta sicuramente una delle soluzioni più semplici e affidabili nel panorama italiano. È un regime che, grazie al suo alto livello di trasparenza e semplicità, permette ai produttori di energia rinnovabile di ottenere piccoli ricavi certi e di partecipare attivamente alla transizione energetica.
Se desideri ulteriori chiarimenti su come funziona il ritiro dedicato o hai bisogno di assistenza per attivarlo contestualmente all'installazione di un impianto fotovoltaico, siamo qui per aiutarti. Contattaci al numero 338 226 8671 o scrivici a info@energyrstudio.com.